a zattoni barbara
per aver introdotto a Firenze alla fine degli anni settanta una formula di ristorazione innovativa, basata sull'intuizione vincente
di mettere a disposizione del grande pubblico le perle del nostro patrimonio enologico nazionale, accompagnate da uno straordinario
modello di cucina regionale italiana reinterpretata con gran gusto ed equilibrio.
Ecco qua. Non era poi cosi' male...
Questa sarebbe stata un'iniziativa davvero intelligente se avesse realmente avuto uno sguardo rivolto ad un mondo nascosto ma reale, ricco di persone, "competitivo", e di gran valore.
Uno "sguardo" rivolto alle donne non come quote rosa ma, come possibilità di confronto e di dialogo, tra di noi e il "pianeta cibo".
In realtà è stata una manifestazione per nulla "sponsorizzata" (qualcuno di voi ne sapeva qualcosa?) che si è svolta nel palazzo di......non mi ricordo, con lunghi interventi dei vari presidenti di cui uno ha anche candidamente affermato di non sapere di cosa si trattasse, ed una sola donna! (delle lady chef). Tutti seduti al tavolone di fronte a noi a declamare con una certa pompa poche e scontate cose. Quando ho firmato il librone mi hanno chiesto: cosa si prova a lavorare nella ristorazione, con tutti questi volponi?; non ricordo la mia risposta ma, alcuni dei presenti nel "pubblico", mi ha assicurato che sono stata graffiante e non scortese. Ho detto la mia in modo signorile.
Ci hanno messo in testa una coroncina stile Barbie, fornito di una spilla a forma di giglio, l'attestato e una cena al circolo borghese con tanto di araldi e suonatori di trombe.
TATATA-TA-TA-TA......suonino le trombe ed entrino le madonne, immaginatevi voi....a Firenze.........Televisioni, fotografi, i ninnoli in argento, l'attestato, l'albergo per chi veniva da fuori, 2 o 3 cene, insomma: una bella cifra. Che tristezza!!!!!!!!!!!!!!!!!
Ma siccome tutte le cose si dice abbiano qualcosa di buono, del buono in effetti c'è stato.
Le altre 9 donne che erano con me e che ho conosciuto in questa poco "professionistica" occasione erano davvero notevoli e quattro di loro mi sono rimaste particolarmente nel cuore per affinità di sensibilità, vita e lavoro.
La prima è cuoca nel suo ristorante a Locorotondo, si chiama Antonella, il ristorante La taverna del duca; una gestisce un'azienda di olio a Bucine,(mi sfugge in nome adesso)
e le altre due sono, una fotografa etno-culinaria e una redattrice editoriale . Loro due mi hanno regalato con tanto di bellissima dedica un libro che vi consiglio almeno di sfogliare. Si intitola: Venti donne Cento ricette dal mondo, edizioni l'ippocampo.
......E' una vita difficile.........ma mi auguro che tutte le partecipanti abbiano un bel ricordo di questa esperienza, intesa come nostra conoscenza, e continuino indefesse il loro/nostro percorso. Per quanto riguarda Antonella che sento per telefono, aspettatevi sorprese.......